A proposito di cuneo fiscale
Una logica difficile da capire pienamente, ma senza dubbio efficace e capace di dare frutti, storia, guadagni e successo proprio ad Olivetti, alla sua famiglia e alle sue aziende.
La raccomandazione del padre al novello ingegnere sul non licenziare nessuno e guardare con fiducia e volontà al futuro, forse non è un messaggio per i giorni nostri, per il nostro periodo storico dove è più importante far attraccare la barca accanto a quella del potente, magari si riesce a salutarlo e fargli vedere che anche noi non scherziamo, un periodo i n cui è fondamentale apparire anche perché la capacità di essere è rimasta a pochi, tutti ormai sono alla ricerca del puro quattrino e se per un attimo si lascia qualche spicciolo, bisogna immediatamente trovare il modo e la maniera per riprendersi il tutto perché ai soldi non si rinuncia mai e la famiglia deve essere protetta.
Nessuno più pensa alla situazione delle famiglie anche avendone le occasioni.
Se ne parla e molto, per poi scoprire che è solo una questione di soldi, di quattrini.
Chissà come avrebbe vissuto Adriano Olivetti la questione del cuneo fiscale ???
Avrebbe preso il prendibile e lasciato ai lavoratori il 50% delle risorse disponibili o, considerato il momento, avrebbe deciso che, almeno per questa occasione, tutto doveva andare ad aumentare il potere d’acquisto delle famiglie italiane ??
Se il problema italiano è la crescita della domanda interna perché si continua a distribuire risorse anche a coloro che le utilizzeranno per cambiare la macchina, la casa o chissà cos’altro????
Si potrebbe obiettare che la logica olivettiana non è più attuale, che oggi si vive e si produce con regole diverse se si vuole conquistare il mondo, che c’è la globalizzazione, che bisogna fare finanza e tutte quelle altre fesserie che portano l’Italia e gli italiani a vivere in un circuito troppo grande per capitani coraggiosi che hanno come esperienza di vita il Paese o la provincia.
Anche oggi, esiste un riferimento, un esempio da considerare e da seguire se veramente si vuole tornare a vivere in una Italia capace di sognare, che possa spirare alla conquista dei mercati e con una “ tranquillità sociale “ ed una rinnovata voglia di innovare e vincere.
Un piccolo borgo medievale, Solomeo, uomini responsabili e capaci veramente di produrre e soprattutto operai rispettati e considerati uomini capaci di esprimersi e di pensare, da ciò Brunello Cucinelli poco meno di trenta anni fa è partito e consapevole che “ la bellezza salverà il mondo “ ma consapevole anche che le aziende le fanno gli operai e le maestranze.
Un nuovo modello di sviluppo esiste basta avere la caparbietà, la voglia e le idee oltre alla disponibilità di tornare a lavorare insieme senza barriere e senza divisioni nella consapevolezza che gli operai fanno la fabbrica e il prodotto.
Questo vuole anche dire che gli operai dovranno iniziare con una nuova idea di fabbrica e di lavoro.