Nel frattempo, l’unico vero obiettivo della Legge di stabilità ovvero la necessità di mettere qualche soldo in più in busta paga è, di fatto, scomparso, o meglio si è definito in un paio di centinaia euro all’anno.

Ancora una volta scopriamo che la macchina dello Stato non funziona, ancora una volta scopriamo che il problema del cuneo fiscale non riguarda i lavoratori ma e imprese che sicuramente avranno maggiori benefici dei lavoratori, ma le imprese non devono puntare sul cuneo fiscale bensì sui fattori di produzione, sulle innovazioni e sulla ricerca.

Uno Stato che funzionasse, avrebbe la conoscenza delle situazioni dei propri lavoratori e, sulla base delle reali esigenze, emanerebbe norme valide ed utili per le diverse situazioni, ma lo Stato non sa, non conosce e quindi non è nella condizione di fare delle ipotesi che appartengano veramente e realisticamente al paese, si distribuisce a tutti un po e quindi nessuno risolve o modifica la propria situazione.

Nessuno vuole esprimere un giudizio sulla equa distribuzione ma, considerando quello che sta accadendo nel mondo delle imprese, sarebbe stato più logico che, nell’immediato, si fosse affrontato e risolto il problema delle buste paga per poi passare, con coraggio, a ricercare ricette efficaci per le imprese che probabilmente non hanno tanto bisogno di soldi quanto di maggiore efficienza della burocrazia e soprattutto una ridotta incidenza delle perdite di tempo nel disbrigo delle parti burocratiche per potersi dedicare di più alle rispettive aziende.

I lavoratori hanno bisogno di lavoro e di poter guardare il futuro con positività, le imprese hanno bisogno di poter definire correttamente i loro costi senza doverli cambiare ogni tre mesi.

E’ possibile tutto questo??