LA PROVVIDENZA DI DIO

Carissimi/e, le lettere che invio a voi, sono prima di tutto una meditazione per me e poi una comunicazione tra amici. E sappiate che, mentre scrivo, continuamente si fanno a me presenti tanti vostri nomi e tanti vostri volti. E' Assisi Pax che sento ideale e concreta nel suo cammino.

di fr. GianMaria Polidoro ofm


Per il futuro di Assisi Pax io conto infinitamente sull'aiuto e il suggerimento della Provvidenza di Dio che ci sta assistendo in mille modi. Credetemi, continuamente io avverto la vicinanza di Dio negli eventi, nelle persone, negli incontri che si succedono e che suggeriscono temi, idee ed operazioni. Ultimamente alcuni di voi mi hanno suggerito di ricordare punti essenziali circa il nostro stare insieme; ed anche questo lo ritengo Provvidenza di Dio. Il nostro stare insieme è e deve essere prima di tutto, gioia nel ritrovarci e nel vedere le cose belle che Dio ha messo nelle nostre anime e nei nostri cuori. Ma queste scoperte si possono fare solo se siamo inclini a leggere ogni rigo di positivo che viene scritto nella vita e nell'operato di tutti. Non si può essere di Assisi Pax  e dimenticare la nuova mentalità di pace che abbiamo appreso e che ci rende membri attivi dell'Associazione. Tutta la nostra peculiarità, tra le varie associazioni di pace, deriva da una mentalità nuova che legge la vita al positivo; che è ferma nei convincimenti di fraternità e solidarietà; che ci rende propagatori di una vita sociale  senza conflitti; che toglie dal nostro linguaggio pettegolezzo e critica non costruttiva; che sa apprezzare le idee e le opere degli altri, soprattutto quando magari non condividiamo; che sa fare riferimento alla spiritualità senza essere bacchettoni; che sa amare anche quando non si fosse ricambiati; che avverte la presenza di Dio a te vicino e dietro e all'intorno come la presenza di un padre. Per la nostra vita associativa è soprattutto importante rispettare le idee degli altri, le varie iniziative che vengono prese dai singoli e dai gruppi. Se qualcosa sembrasse non consona alla nostra vita ed attività, potrà essere argomento di fraterna amichevole discussione fino a trovare la strada della condivisione o della accoglienza. In questo modo saremo esempio da imitare. La pace che noi desideriamo non è solo aiuto a chi ha bisogno di pane, ma è attività perché crescano condizioni umane per una vita pacifica; è occuparsi di una società che doni lavoro, che sciolga i conflitti, che attualizzi solidarietà. Ma ciò non significa dimenticare i punti fermi su cui non si può transigere; c'è infatti chi confonde pace con buonismo e noi non li confondiamo. Ecco cari Soci, è il caso di ripensare queste cose e di confrontarci. Dio vi benedica.