DEMOCRAZIA = ANARCHIA?

Durante le vacanze di Natale/Capodanno ho rivisto uno dei capolavori della cinematografia Italiana: “Il Marchese Del Grillo”. Tra una battuta e l’altra di Alberto Sordi e del grande Paolo Stoppa (PioVII), mi chiedevo a quale secolo si riferisse tutta la vicenda del simpatico Marchese Onofrio Del Grillo. Dal 1800 al 1820, solo pochi anni prima dell’unita’ della nuova Italia.

di Vincenzo Marra


E pensavo alle osservazioni messe in bocca ai Francesi che ripetevano, con disprezzo e sufficienza, come la Roma di allora fosse ancora nel Medio Evo rispetto all’Europa che si andava formando con ben altre rivoluzioni sociali. Eppure la sottile filosofia del Papa/Re che dispensava sentenze e indulgenze, dava l’idea di un ordine sociale piu’ timoroso che rispettoso delle regole.
Le discriminazioni tra una nobiltá debole e corrotta e i ceti meno abbienti ovvero con gli Ebrei non allineati, appariva normale in un contesto storico dove tutto era dato per scontato. Dopo una guerra civile chiamata “Risorgimento” e una lunga prigionia volontaria di quel Re che, dopo essere sopravvissuto a Napoleone, tornó ancora piú grande e potente di Vittorio Emanuele II e Mussolini, sono passati, dal 1929 (data dei Patti Lateranensi) meno di 90 anni. E dalla prima costituzione democratica Italiana sono passati solo 65 anni durante i quali la Penisola ha vissuto, e continua a vivere, un originale e unico ordinamento sociale nel quale convivono il Papa/Re e la Repubblica Italiana.
La tolleranza e la retorica sono il pane quotidiano di una democrazia dove “e’ vero tutto” e “il contrario di tutto”. Un Paese dove regolarmente, ogni giorno, viene arrestato il capo di una cosca mafiosa e viene dato un duro colpo alla malavita, per poi apprendere che il giorno dopo, un altro duro colpo viene dato alla malavita con l’arresto di un nuovo capo e cosi’ via senza soluzione di continuitá. “Il lavoro é stato fatto bene – diceva Alberto Sordi al povero Aronne Piperno, falegname ebreo – ma io non ti pago. E se credi di aver ragione, fammi causa.”

Inutile fare commenti perché, chi conosce l’Italia di oggi, sa benissimo che il sistema giudiziario, dai primi dell’800 a oggi, é forse peggiorato. Eppure l’Italia ha avuto uno sviluppo economico, negli anni ’60, superiore alla Cina dei records di oggi: +87% in 10 anni! E Transparency, l’organizzazione che stila le classifiche delle nazioni piú corrotte del mondo, a Ottobre 2012 metteva l’Italia al 69mo posto insieme al Ghana. Mentre scriviamo, notiamo che il Ghana ha guadagnato 5 posizioni piazzandosi al 64mo mentre dopo il Rwanda, la Malesia, la Turchia, Cuba, Namibia e Romania, troviamo l’Italia al 72mo!! Forse ha ragione il Ghanese Boateng quando, in uno scatto d’ira, si rivolta contro il pubblico dello stadio che lo insulta.
Dopotutto viene da un Paese, in teoria, piú rispettabile dell’Italia. Oppure hanno ragione tutti coloro che, piú furbi che esperti, vengono ogni giorno presentati dai media come fenomeni. Oppure hanno ragione quei politici che, dopo aver aiutato l’Italia a raggiungere questi risultati poco esaltanti, si ripresentano come i “nuovi” salvatori della Patria.
A proposito, la Grecia nella classifica di Transparency, ha conquistato il 94mo posto e la domanda sorge spontanea: “Chi investe oggi in Grecia?” - Forse gli stessi che investono in Italia! Viste da lontano queste “antiche” civiltá, fanno anche tenerezza perché, é innegabile, sono ancora depositarie di grandi livelli di cultura e di esperienza. Hanno praticamente inventato la democrazia ed entrambe sono in difficoltá per una cattiva traduzione moderna del termine: democrazia=anarchia?

Si commercia su tutto: dall’apertura di una pizzeria (minimo 3 mesi!) alla gara di appalto pubblico. Dal concorso pubblico truccato al nepotismo piú becero, dal controllo sull’informazione al qualunquismo che frena ogni iniziativa costruttiva. E fin qui potrei aver copiato le mie considerazioni da due libri, “La Casta” (G.Stella) e “Alta Voracita’”(Beppe Grillo) che, confesso, ho letto avidamente insieme a molti altri libri Italiani che sembrano tutti riproporre lo stato di frustrazione di un Paese malato. Ora vorrei peró osservare che la Cina, nella classifica di Transparency, é al 90mo posto.
Mentre le altre “potenze emergenti”, Brasile, Russia e India (BRIC) si classificano rispettivamente con 69, 133 e 94mo posto! E le altre emergenti del MIST: Messico 105mo, Indonesia 118mo, S.Korea 45mo e Turchia 54mo, non sono poi cos&ieacute; lontane dall’Italia. Vi lascio una considerazione: vista da lontano l’Italia é un Paese normale come e meglio di tanti altri che vengono, per moda, esaltati. Forse studiando un po’ di piú, informandosi su quello che avviene al di fuori del Bel Paese e cercando di essere meno provinciali, gli Italiani potrebbero, di diritto, entrare da protagonisti nel XXI secolo. Dopotutto la storia ci insegna che dopo grandi cadute culturali, l’alternativa alla scomparsa é la rinascita attraverso il lavoro, il sacrificio, l’arricchimento culturale e la ricerca del bene comune. Con buona pace dei furbi ricordando sempre che la furbizia é un sotto prodotto dell’intelligenza.