Dall'Europa

Che cosa è normale?

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Che cosa e' normale? Teoricamente tutti dovrebbero occuparsi e preoccuparsi dei diritti e doveri di ognuno. Assicurarsi che vengano rispettati i propri e quelli delle persone che ci circondano, purtroppo non e' mai così. Sono tante le persone che cercano di aiutare gli altri, ma sono ancora di più quelli che non lo fanno.

Gianni Baldassarre


Non ci accorgiamo che il problema più grande e ' l'indifferenza, l'ignoranza, la presunzione, la cattiveria.
L'ignoranza porta a pensare  che gli stranieri debbano restare al proprio Paese, che non si normale dare la cittadinanza a chi nasce qui. Per me non e' normale vedere esseri umani che lottano per la sopravvivenza, che non possono andare a scuola, che non possono esprimere la propria opinione,che donne di Paesi lontani non abbiano diritto al voto.
Non e' normale che ci siano essere torturati per il loro credo,la loro etnia ,la loro condizione sociale, il loro sesso.
Non e' normale che a distanza di tanti anni dal ..

I TRILOGHI: queste accorciatoie della democrazia europea

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Per risparmiare tempo, i deputati europei e gli Stati membri dell’ UE hanno preso l’abitudine di ricercare gli accordi a porte chiuse.
Come fa una simile pratica ad essere compatibile con l’emergenza di una Unione europea democratica?
Un esempio tra i tanti altri: nel corso della serata del 21 ottobre 2013, i deputati europei della Commissione libertà civile finalizzano la loro posizione sulla riforma della protezione dei dati personali (privacy). In qualche minuto, votano 91 emendamenti in discussione dal gennaio 2012.
La relazione è approvata. Nello stesso tempo i deputati approvano un “mandato di negoziato”.

Michele Ottati


L’ecologista tedesco Jan Philipp Albrecht si vede attribuire la missione di andare a negoziare con gli Stati membri.
Con l’entrata in vigore nel 2009 del Trattato di Lisbona, il Parlamento europeo ed il Consiglio dei Ministri sono su un piede d’uguaglianza.
Le due istituzioni lavorano in modo indipendente nel dare il loro parere sulle proposte della Commissione europea per poi convergere su una posizione comune. A tal fine sono previste delle riunioni informali ..

Ripensare la cittadinanza europea

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In occasione delle prossime elezioni europee del 25 maggio 2014, sarebbe opportuno invitare i partiti italiani ad aprire un dibattito sulla cittadinanza europea. E un mio auspicio perché sono convinto che gli scandali e la legge elettorale prenderanno il sopravvento sulle questioni europee di fondo: cittadinanza europea, fondi europei e d’investimento europei (SIE), immigrazione, razzismo, dumping sociale, nuova politica agricola, ricerca europea e Horizon 2020, cambiamenti climatici, nuove povertà, relazioni economiche UE- Cina, UE- USA, UE – India, ecc..

Michele Ottati


Chi sono quei cittadini che andranno a votare alle elezioni europei? Sono cittadini italiani e/o europei?
Infatti bisogna fare una distinzione tra la cittadinanza di governo e la cittadinanza di governance. In altre parole, in materia europea bisogna distinguere una democrazia rappresentativa classica ed una cittadinanza di appropriazione, più diretta, con dei diritti essenzialmente politici, una cittadinanza più orizzontale e decentralizzata con una molteplicit&agra ..

SIAMO PRONTI …. PER RIMANERE NELL’UNIONE EUROPEA ?

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Alla vigilia dell’entrata in vigore della nuova politica di coesione dell’UE per il periodo 2014-2020, c’è da chiedersi se le istituzioni nazionali, regionali, provinciali, comunali, le Amministrazioni ad ogni livello, il privato, il mondo associativo nei diversi settori, abbiano veramente colto l’esigenza di approfondire le proposte della Commissione presentate, già due anni fa,  nell’ottobre 2011.

Michele Ottati


Francamente ho i miei dubbi, perché, nel corso delle diverse visite da me realizzate, ho assunto la convinzione che non si sia mossa una foglia. La prova è che sono sommerso di domande di ogni genere.

Le esperienze negative in questi ultimi 30 anni avrebbero dovuto incoraggiare i poteri politici di ogni livello almeno per rimediare agli errori del passato nell’utilizzo dei fondi strutturali e non europei.

Basta dire soltanto che da 30 anni l’Italia ha ..

OCCUPAZIONE GIOVANILE, MEGLIO L'INGHILTERRA CHE L'ITALIA

”Italians shit”. “Italiani di merda, ci rubate il lavoro”. Gridavano così gli aggressori di Joele Leotta, diciannove anni, mentre lo picchiavano a morte. Una vita spezzata proprio quando aveva imboccato il sentiero stretto del primo lavoro, più o meno stabile. Non nel suo Paese però, ma nel Regno Unito. Nella penisola natia un straccio d'impiego non l'aveva trovato. E, allora, l'idea dell'estero si era fatta strada nella sua testa, come in quella di tanti altri “ragazzi” come lui. Proprio quando il sogno s'era realizzato è giunta la morte orrenda, per mano di altri coetanei. Per razzismo? Per stupidità? Per invidia? Chissà.

Elia Fiorillo


Il ragazzo del bar è simpatico. Sembra una trottola nel servire ai tavoli le bevande più varie. Casualmente inizia la conversazione. Siamo a Londra, al punto di ristoro della Royal Horticultural Halis, dove si svolge “Welcome Italia” che, come cita il depliant di presentazione dell'evento, è “la più importante e attesa manifestazione dedicata al settore food & beverage, volta a promuovere i prodotti, il territorio e la cultura enogastronom ..

La Merkel, una vittoria scontata dal marzo 2010

Fu proprio in quel vertice di crisi che la costruzione europea ha preso la strada sbagliata. Anche se dapertutto in Europa si parlava della Grecia, la Grecia non figurava all’ordine del giorno del vertice che doveva vertere unicamente sul Cile. Eppure i servizi della Commissione erano pronti con le loro proposte europee per affrontare il tema Grecia. Il vertice doveva essere un successo e quindi si è evitato di parlare ufficialmente della Grecia. Tuttavia, ad un certo momento del vertice, la Merkel e Sarkozy uscirono dalla sala di riunioni dei Capi di Stato ed entrarono in un altra sala. Poco dopo uscirono anche da questa sala ed il vertice era finito. Alla fine nessuno si è ricordato che il tema all’ordine del giorno era il Cile.

Michele Ottati


Le dimissioni del Papa

Un evento storico le dimissioni di Papa Benedetto XVI. Nessuno avrebbe mai ipotizzato una notizia del genere. E, vi devo confessare, pensavo ad una bufala mediatica quando sul mio telefonino sono apparse le parole “Papa” eppoi “dimissioni”. Nei passati pontificati c'era stato qualche accenno all'eventuale abdicazione del pontefice, sempre per stanchezza fisica, ma poi tutto era rientrato. “Sia fatta la volontà del Signore...” ripetevano con forza i successori di Pietro, nel loro difficile compito, quando l'età avanzava. Eppoi ribadivano a loro stessi: “Come hanno fatto gli altri così mi comporterò pure io”. La Segreteria di Stato e la Curia romana avrebbero pensato alla necessaria opera di supplenza.

Elia Fiorillo


Made in Italy – il nuovo che avanza

Ascoltando i dati sui mercati e l’andamento dell’economia, non possiamo non mettere nella dovuta evidenza che il fatturato in esportazione tiene bene e cresce, riuscendo, in molti casi, a sostenere aziende che stanno perdendo numeri e consumi sul mercato interno. Chi ha fatto in precedenza la scelta di investire sui mercati esteri, oggi è premiato, potendo registrare sensibili aumenti nel fatturato dell’azienda, sui mercati esteri.

Claudio Cecinelli


Monti contro tutti

Doveva solo aspettare qualche mese, senza troppo dimenarsi. Senza comprensibilmente fare alcun passo avanti o indietro in campagna elettorale, per questo o quell'altro schieramento. Insomma, muto come un pesce doveva rimanere. Al massimo poteva elogiare il proprio governo tecnico per quello che aveva fatto per salvare il Paese dal precipizio dello spread e da tutti i conseguenti annessi e connessi. Se così avesse fatto avrebbe ricevuto “applausi a scena aperta” da quasi tutti gli schieramenti politici. Non da Maroni, né dal novello assemblatore arancione Ingroia, né dall'affabulatore Vendola, ma questo non avrebbe guastato, anzi avrebbe scongiurato l'immagine non democratica di un plebiscito bulgaro.

Elia Fiorillo