COMBATTERE O EDUCARE?

Carissimi/e, se io vi dicessi che per riportare benessere nella nostra società, ci vorrebbe più bontà, sono sicuro che mi compatireste pensandomi pieno di vuoto moralismo; e certamente non potrei darvi torto. Le parole infatti non bastano a cambiare una società. Ed è per questo che, con tutti voi di Assisi Pax, cerchiamo una ricetta veramente valida. La diplomazia sortisce qua e là qualche effetto effimero, ma non incide nel profondo; la violenza non riesce a cambiare le mentalità; le guerre uccidono e induriscono i cuori, come vediamo ampiamente anche nei paesi rivieraschi del Mediterraneo.

di fr. GianMaria Polidoro ofm


Ed allora c’è un modo per uscire dal marasma che regna nelle società dove si combatte, si muore, ci si odia e ci si sfrutta reciprocamente? Oppure dobbiamo ritenere che le nostre società sono destinate, prima o poi, alla decadenza morale e materiale come il metro economico assunto ad arbitro, ci indica impietosamente? So che è una riflessione spesso da me ripetuta, ma desidero ricordarlo oggi ad inizio del 2014, perché vogliamo riprendere un forte cammino come Associazione. Noi vogliamo ricordare che la nostra società potrà avere una strutturazione nuova e progredita e sana, se ci impegneremo, sia pure nel nostro piccolo, ad un cammino di cambiamento di civiltà. Una civiltà che prenda sul serio alcuni valori che desumiamo dal cristianesimo e che desideriamo fonte educativa e che riassumiamo nella espressione “Passare da una civiltà del conflitto ad una civiltà della pace”. La pace intesa, cioè, come cultura, come civilizzazione. Vedete, carissimi/e, la nostra è una visione forte e che può costituire in serietà un nuovo modo di concepire la persona umana, e l’intera natura e i rispettivi rapporti. Se comprenderemo poi che la spiritualità può essere motrice di questa civiltà di pace, allora la civiltà di pace, non sarà più un bel concetto, ma una verità praticabile, E Dio vi insegni come.